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L’EUROPEO DEI SOGNI….INFRANTI

02.07.2012 15:50

In fondo in fondo c’abbiamo sperato un po’ tutti ma, diciamoci la verità, sarebbe stato più che un miracolo, sportivo s'intende. Partiamo dal presupposto che a vincere i 14° campionati Europei di calcio è stata la squadra più forte, spero che almeno su questo non ci siano controversie, ma non vogliamo parlare dei vincitori ma da italiani tipici, aprire i processi sui vinti!

Non sono un estimatore della Nazionale, ne di questa ne delle precedenti, e devo dire che non lo sono nemmeno del CT Prandelli, che rappresenta per me la tipica figura dell’allenatore medio del bel paese, ma devo dire che per 2 partite quasi era riuscito a farmi cambiare idea: non più quello sempre pronto ad accampare scuse per le mediocri prestazioni o risultati, ma quello che consegna un gioco ad una squadra che storicamente non l'ha mai avuto. La spedizione in Polonia e Ucraina non parte sotto i migliori auspici; Rossi che si “rompe” il ginocchio in inverno e nello stesso peridodo Cassano che rischia di "giocarsi" qualcosa in più della carriera: ovvero la coppia d’attacco su cui fa affidamento Prandelli è da buttare alle ortiche, chi rimane? Balotelli? Pazzini? Matri? Boriello? Amauri? Già avevamo problemi dietro (Barzagli infortunato nel ritiro e Chiellini all’ultima di campionato, ndr.), adesso siamo pure spuntati… Lasciamo stare le scommesse e i politici indignati per il trattamento alla ex-premier Ucraina tanto da voler boicottare la loro presenza agli Europei per poi puntualmente essere presenti a spassarsela con Platini e Blatter in tribuna…mettiamo che la prova generale è un capitombolo di quelli rumorosi (3-0 con la Russia, ndr.) con ripensamenti su modulo e tattica, l’avventura comincia con un “buon” pareggio con la “seleccion” che a conti fatti si rivelerà per me “illusorio”, anzi direi quasi deleterio. Io dubbi ne avevo già espressi dopo quella partita: per tutti, grande la difesa a 3 (ok nel primo tempo quando la “Roja” giocava il suo tiki-taka, dopo il gol di Di Natale, un disastro), retto alla pari il confronto (vedi parentesi precedente), non contenti abbiamo riproposto la stessa formazione contro la Croazia facendo una figura ben peggiore a livello fisico; con l’Irlanda del Trap si vince a fatica (ripeto contro l’Irlanda!!!!) e spesso venendo schiacciati nella nostra 3/4; i timori ci sono tutti ma vengono spazzati via dalla miglior Nazionale che abbia mai visto contro i “maestri” inglesi dominati per 120 minuti e battuti ai rigori, bissando la bella prestazione in semifinale contro il nostro “semaforo verde”: i tedeschi (contro di noi negli scontri diretti perdono sempre, ndr.). Qui però si cominciano a vedere scompensi tattici che gli espertissimi telecronisti non riportano: il terzino sinistro è Chiellini o De Rossi? Il primo o diventa il terzo centrale (inutile contro il solo Gomez) o diventa ala sinistra costringendo l’acciaccato De Rossi a giocare al suo posto; Marchisio che dopo le prime 2 partite è calato vistosamente, Buffon che impazzisce sul primo corner e non da mai l'idea di essere a posto… comunque tutti belli allegri e fiduciosi domenica perché la Spagna, questa Spagna vista agli Europei è battibile (parole mie…purtroppo)! Infatti, come volevasi dimostrare! Dominati e mai con l’impressione di poter fare qualcosa, anche minima, contro la squadra che compirà l’impresa di vincere 3 trofei consecutivi a livello di nazionali. Sarebbe facile per me sparare a zero su Prandelli, ma sinceramente non credo abbia sbagliato la formazione: approccio e mentalità si, forse ma forse come tutti (stampa spagnola compresa, ndr.) pensava che la Spagna fosse quella del girone o meglio ancora quella imbarazzante vista contro i cugini portoghesi e invece ecco la sorpresa: veloce, aggressiva con un pressing totale e asfissiante e una voglia di dimostrare che i migliori sono loro che fin ora non si era nemmeno intravista! Se l’Italia era “l’università del calcio” (Dossena, cit.) contro la Germania, la Spagna domenica era chi ha costruito quell’università. Onore ai vincitori, con un 4-0 sul groppone, non hai nemmeno la forza di arrabbiarti, ma non cerchiamo le solite scuse sul campionato logorante con mille polemiche che ha portato i nostri alla frutta, andare a chiedere ai vincitori se non erano estenuati dal confronto Mou-Pep, grazie…

Prandelli ha le sue colpe, lungi da me difenderlo, ma con quella rosa li, voi cosa avreste fatto? Ha già fatto un miracolo arrivando alla finale, per il poi ci stiamo lavorando...? Con chi? Sempre questi? Ecco dov’è il vero problema: per il futuro si intravedono giocatori che possono far fare l’ultimo salto di qualità? Io non ne vedo. Diciamocela tutta, tra chi ha lasciato, giustamente, a casa e chi è stato “arrestato” le alternative scarseggiavano e già erano troppi quelli che a certi livelli “non hanno cittadinanza” tra chi è limitato tatticamente (Maggio non difende con la difesa a 3, figuriamoci a 4) e chi per qualità (Abate, Balzaretti, Borini, Ogbonna???) e chi per personalità (Di Natale, Giovinco, Marchisio e Montolivo) e chi ancora per tenuta (Thiago Motta), gli undici titolarei erano quelli li e non si scappa e l’unico neo è che visto il calo evidente di Marchisio io mi sarei giocato Nocerino…schierare De Rossi, Barzagli, Abate e Chiellini tutti insieme e tutti non al meglio era un rischio ma poi le alternative quali erano? Balzaretti? Anche lui uscito così così con la Germania, Maggio? Vedi sopra…Thiago Motta? Lasciamo perdere… Diamanti o Giovinco? Anche no, grazie. Certo così ti sei esposto a rischi e critiche ma le mosse le hai sbagliate in semifinale con 2 cambi in 3 minuti (Cassano-Diamanti e Montolivo-Motta) e con quello frettoloso fra Di Natale e Balotelli che cercava solo di perdere tempo, portando così quelli già affaticati allo stremo. L’unico appunto è il cambio Montolivo-Motta, ma perché? Perdi 2-0 e metti uno che rallenta il gioco e che nella sua vita non ha mai fatto il fantasista? Ne hai portato solo 1 in quel ruolo (Diamanti), ma fallo giocare, che ti costa? O se proprio vuoi sbragare metti anche Giovinco (non credo a quello che scrivo, sono proprio impazzito…)? Così ti sei consegnato agli avversari, smesso di essere pericoloso, se mai lo sei stato nella finale, passando poi alla cassa per pagare la tassa, che gli interisti conoscono bene, del cronico infortunio muscolare del brasiliano. Ripeto è già fin troppo dove siamo arrivati e di alternative credibili non se ne vedono, speriamo che tra 6 anni alla prossima finale (mondiali 2018 in Russia, ndr.) si abbia un mare dove pescare con una miglior scelta, perché dal 2000 con alterne fortune, ogni 6 anni si arriva alla finale e visto che l’unica vinta è quella che conta di più…a buon intenditor…

NON E' UN PAESE PER VECCHI

21.05.2012 23:00

Sabato si è chiusa nel modo meno pronosticabile l’ultima edizione della Champions League. Già perché se la finale non era di per se di quelle da sogno anche la partita non è che sia stata da mandare ai posteri per lo spettacolo offerto. A mia memoria nessuna squadra ha mai sfruttato il fattore campo e non ne è stata capace nemmeno il Bayern che pure ha rischiato di vincerla 2 volte: prima andando in vantaggio a 7 minuti dalla fine e ha poi sciupato il vantaggio iniziale nella serie di rigori sbagliandone 2 (3 con quello di Robben nei supplementari)! Ancora una volta per i bavaresi fatali sono i minuti in “zona Cesarini” come nel 1999 quando lo United rimontò e sorpassò anche sabato Drogba fa rivivere ai tedesci i fantasmi dei quella infausta notte di Barcellona. A distanza di 2 anni i tedeschi devono assistere alla celebrazione dei loro avversari e se a Madrid è sfumato il sogno del “triplete”, la sconfitta di sabato brucia ancor di più perché subita in casa e da favorita rispetto a quella contro l’Inter; e come allora sono stati proprio i solisti del Bayern a steccare: Gomez inguardabile, Robben e Ribery evanescenti mentre Drogba vestiva i panni dello spietato assassino ammazza grandi, come lo Javier Barden nel film dei fratelli Coen del titolo, aggiungendo un altro scalpo eccellente dopo quello blaugrana (e prima ancora quello del Napoli) regalando ad Abramovich la tanto sognata “coppa dalle grandi orecchie” per la quale ha speso più o meno come Moratti ma nella metà degli anni di presidenza, per giocatori e allenatori (Mourinho, Ancelotti e Villas Boas); ma ai “blues” porta meglio cambiare “manager” a stagione in corso: a settembre del 2007 Grant subentrò proprio a Mou arrivando alla finale di Mosca, persa poi per uno sventurato scivolone di capitan Terry, superando lo scoglio delle semifinali e la bestia nera Liverpool; ma ciò che il calcio toglie a volte restituisce e Di Matteo è stato bravo e fortunato a trovarsi in sintonia con i senatori che proprio dopo Napoli hanno fatto fuori il “nuovo astro nascente della panchina portoghese”, quello che “ho idee troppo rivoluzionarie per la serie A” passando alla cassa per riscattare gli interessi… Questo Chelsea non certo spettacolare sembrava essere solo uno sbiadito ricordo della corazzata che doveva essere e che mai non è stata degli anni dello “Special One”, a me ricorda molto il Real Madrid di Del Bosque che nel 2000 subentrò anch’egli (a Hiddink) per la conquista dell’ottava Coppa dei Campioni contro il Valencia dell' "ombre vertical" (Cuper, ndr.): concreta in difesa, poco propensa all’offensiva ma letale in contropiede. Detto che la partita in se non è stata una gioia per gli occhi, non concordo sull’analisi fatta dagli “esperti” sul fatto che il cambio di Muller per Van Buyten sia stato l’ago della bilancia che ha favorito gli inglesi: primo perché eri 1-0 a 7 dalla fine con 1 giocatore che non si reggeva in piedi e comunque, nell’ 11 iniziale, in difesa avevi schierato un centrocampista e quindi non hai rivoluzionato l’assetto tattico, secondo perché il pareggio non è arrivato proprio per uno scompenso tattico ma da una palla inattiva. Resto dell’idea che i portieri sui 2 gol non siano stati prontissimi, ma si sono rifatti in seguito parando 4 penalty  tra supplementari e serie di calci di rigore (Cech anche in quelli segnati dal Bayern ha sempre intuito l’angolo di tiro). Un'altra finale dunque che non rispetta il pronostico come quella della domenica precedente nella versione cestistica della coppa dove i greci dell’Olympiakos rimontano da -21 la corazzata CSKA Mosca super favorita andando a vincere con un tiro sulla sirena, anche loro dopo aver eliminato gli altri grandi favoriti del Barcellona. 

DA TURONE A MUNTARI PASSANDO PER RONALDO-IULIANO PER FINIRE ALLA TERZA STELLA

07.05.2012 21:42

Metto subito in chiaro che lo scudetto (numero 28, ndr.) vinto dai bianconeri l’altra sera è più che meritato e detto da un “bauscia” è tanta roba. Però ancora una volta ombre più o meno pesanti si addensano su questa vittoria. In agosto le fantasiose minacce di risarcimenti danni (450 milioni!!!) e le ignominiose accuse a chi non si può più difendere hanno tracciato il solco di una stagione maggiormente marcato dalle accuse di complotti orchestrati sin dalla prima giornata nella quale secondo la dirigenza bianconera mancavano 2 rigori in una partita dominata 4-1 contro il Parma. Il “poveroMourinho se n’ è sentito dire dietro di tutti i colori sin dal suo “non sono mica un pirla” fino al “arriverà il giorno del grande scandalu” per il suo metodo preventivo di condizionare l’ambiente, bene, è quello che scientificamente ha messo in atto Conte e la Juventus quest’anno per poi offendersi quando gli venivano rinfacciate le loro dichiarazioni; quella più grottesca è proprio dopo Milan-Juventus “questa partita è stata troppo esasperata dalla stampa” (cit. Conte a Sky), ovvero: tirare il sasso e nascondere la mano. Di favori ed errori arbitrali ne son pieni i campionati ma chissà come mai cadono sempre dalla stessa parte (dai è una provocazione… o quasi) e in ogni caso NON si compensano MAI; dire che anche con il gol regolare di Muntari  assegnato questa Juventus avrebbe vinto ugualmente il “titulo” è forse la verità, intanto cominciamo a darlo, il Milan va sul 2-0 dopo 20 minuti pareggiando lo scontro diretto dell’andata con i bianconeri che non ci stavano capendo un gran che e andando a +4 in classifica; ma con i se e con i ma la storia non si fa, però… Mio malgrado devo ricredermi su un allenatore sul quale non avrei puntato 1 centesimo: certo è partito in tromba proclamando il 4-2-4 ultraoffensivo (mai visto per altro…) per poi virare quasi subito ad uno schieramento con 1 sola punta per gran parte del girone d’andata, alla faccia del calcio offensivo, per poi, dopo la partita interna con l’Inter, adottare definitivamente la difesa a 3; nonostante sia irritante come forse solo Mazzari in sala stampa Conte ha una capacita che è rara negli allenatori italiani: sa leggere le partite e di conseguenza le cambia a proprio vantaggio e questo gli deve essere riconosciuto. Certo l’Inter di quest’anno fa poco testo ma il cambio all’intervallo della partita di Torino dove ha messo Bonucci in difesa e spostato più alto Caceres ne è un esempio, come quello del 3-3 di Napoli sotto 3-1! Insomma piangina lo è anche lui come tutti del resto i tecnici italiani, andando fortemente ad insidiare la leadership di Mazzarri nella categoria, ma ha anche una discreta capacità tecnica. E devo anche dire che lo stimo un po’ di più (ma poco eh, intendiamoci) quando nella bolgia degli spogliatoi di Trieste a specifica domanda sul numero di scudetti ha risposto: “è il numero 1 da allenatore”, bravo, mi sei piaciuto. E qui veniamo alla cosa che un po’ mi ha rovinato la serata di domenica altrimenti quasi perfetta : la terza stella!!! Ora io mi domando e dico ma se ci sono delle sentenze confermate dopo tre gradi di giudizio sia nella giustizia sportiva che in quella civile/penale, perché bisogna insistere su questi stramaledetti scudetti 04/06? È come se uno che è condannato a pagare una multa di 1000€ ne pagasse solo 100€ e poi facesse ricorso per averne 5000€! Che i processi di Calciopoli siano stati fatti di fretta e senza tenere tutto in considerazione si è capito ma in ogni caso quei 2 scudetti la Juventus non li riavrà mai (personalmente fossi stato in Moratti l’avrei rifiutato quello del 2005/06) ma le sentenze ci sono e vanno rispettate. Detto ciò, non vorrei che questo scudetto sia visto come risarcimento per tutti quei fatti e per evitare altre minacce di “madama” al palazzo perché non voglio pensare che sia così anche se tra Calciopoli e Scommessopoli di dubbi ne vengono e parecchi. Non so se poi la Juventus come società vorrà mettere o meno la terza stella sulle maglie della prossima stagione certo è che eticamente non è una bella cosa ma d'altronde chi glielo può impedire? La FIGC? La Lega Calcio? Questa FIGC e questa Lega Calcio che prima si indignano per i fatti di Genova e poi risolvono tutto come al solito a tarallucci e vino squalificando Marassi per 2 giornate (ma guarda un po’ proprio quelle che mancano per finire il campionato)? Oppure quella che non prende provvedimenti se Cellino si sveglia un giorno e decide di far giocare il Cagliari a Trieste quando ad inizio anno il Sant’ Elia era stato omologato per la Serie A? Di sicuro non gli organi che governano questo sporto e nemmeno quello che governa lo sport in Italia (il CONI, ndr.) perché di gente capace di prendere decisioni giuste o sbagliate che siano non ce ne sono e per non ritrovarsi a dover affrontare masse di tifosi inferociti (come se non ci fosse qualcosa di un po’ più importante di cui preoccuparsi in Italia…) per le piazze allora non si decide nulla e tutti fanno come gli pare, vedi il tanto chiacchierato Tavolo della Pace.

LA CADUTA DEGLI DEI

26.04.2012 00:13

 

E’ accaduto quello che nessuno a gennaio avrebbe nemmeno lontanamente pensato: a Monaco di Baviera il 19 maggio la finale di Champions League sarà: Bayern Monaco-Chelsea.
Dopo la doppia finale di “Supercopa” e ben prima dei sorteggi dei gironi avevo pronosticato “el clasico” come finale (un po’ come se in NBA ci fosse Celtics-Lakers), ovvero il meglio del meglio: una pronta a fare quello che nella storia della CL non era ancora accaduto, cioè il “Repeat”, l’altra in viaggio verso la “Décima”, il tutto al netto di eventuali magheggi di Platini. Avevo anche pronosticato che Mourinho sarebbe stato il primo allenatore ad alzare la “Coppa dalle grandi orecchie” con 3 squadre diverse e invece…  gli “underdogs” vanno in Paradiso.
Il super-Barça già con il Milan aveva mostrato segni di cedimento, o meglio, non sembrava più così dominante beandosi troppo nel suo gioco che ne maschera i difetti quando riesce a trovare gli spazi ma che invece li evidenzia se trova un avversario votato al sacrificio (la semifinale di ritorno con l’Inter del 2010 ne è il chiaro esempio), invece il Real si è sciolto proprio sul più bello e sia all’andata che al ritorno non ha approfittato della confusione dei tedeschi. 
Onore agli outsider dunque, il primo praticamente già eliminato dopo l’andata degli ottavi a Napoli giocata contro la supponenza di un nuovo “fenomeno” (???) Lusitano (“ho idee troppo rivoluzionarie per la Serie A” cit.) e che con l’avvicendamento è tornata a far gruppo, giocando un calcio essenziale; il secondo lo si poteva definire come “terzo polo” e può godere del vantaggio di giocarsi “La Partita” nel campo di casa (cosa non ancora mai successa).
Barcellona-Chelsea: era anche partita bene in mezz’ora risultato ribaltato e uomo in più, poi come all’andata quando era pronto il the ecco il gol che gira la partita e da lì la marea “blaugrana” che monta e che costruisce infinite palle gol con le analogie che si sprecano: Cech superlativo come Julio Cesar, Drogba a fare il terzino come Eto’o, la linea della metà campo che sembra un miraggio senza contare che ieri come allora l’espulsione di Terry sembra esagerata (Busquetz fece una gran scena con Thiago Motta…) con l’aggiunta di Messi che colpisce un palo e tira sulla traversa il rigore. 
Real Madrid- Bayern Monaco: come per la prima semifinale partenza a razzo dei “blancos” che per 20 minuti dominano gli ospiti e che poi, come all’andata dopo il pareggio non affondando il colpo, pensano di aver già chiuso la pratica ridando vita ai tedeschi che prendono campo e impauriscono il Real ritornando in corsa con il secondo rigore dubbio della serata e creando più grattacapi che rischi fino poi all’emozionantissimo verdetto dei calci di rigore.
Insomma sarà una finale di “outsider”, una finale sottotono per via delle numerose squalifiche, una finale che ricorda molto la prima di Mourinho (Porto-Monacò) e chissà mai che la storia…
Chiosa finale: prendete la miglior partita della Serie A degli ultimi 2/3 anni e mettetela a confronto con le 2 semifinali e vi sembrerà di vedere tutto un altro sport, un po’ come se vedeste l’Eurolega di basket e la NBA oppure la F1 con la GP2, ritmo, occasioni da gol, intensità, corsa per 90 (120) minuti, poche scene di isterismi ecc… ecc… e non sto a mettere nel conto le vergognose immagini di domenica, seguite dalle altrettanto scandalose decisioni di una Federazione sempre più inadeguata.

ARGENTINO E FINISCE CON LA Z

02.02.2012 23:10

 

L’ Imperatore del Calciomercato della Serie A ha colpito ancora! Adriano Galiani ha costruito nell’ultimo anno un super Milan degno di raccogliere l’eredità di quello olandese: Balotelli, Fabregas, Hamsik e la ciliegina sulla torta di Tevez! Tutti e 4 in prestito gratuito con “diritto” di riscatto a prezzo stracciato con i giocatori che pur di giocare nella “Squadra più titolata del Mondo” (a parimerito con il Boca Junior ma non ditelo ai milanisti…)sono disposti a ridursi lo stipendio!
Peccato per lui che la realtà è un po’ diversa da footballmanager e che di tutti i colpi sparati e vaneggiati ne siano arrivati la bellezza di: NESSUNO!!!
Sì perché esattamente 1 anno fa si parlava di un sicuro approdo alla corte rossonera a giugno di Super-Mario Balotelli forse per ripicca allo “sgarbo” di Moratti con l’ingaggio come allenatore (allenatore? Si va beh…) per la “remuntada” dell’ Inter di Leonardo. Nella sessione estiva del mercato sono spuntati “mister X e mister Y” che però al 31 agosto o vestono la stessa maglia della stagione precedente (Hamsik) oppure sono tornati a casa come Fabregas; per finire con il teatrino Tevez con foto di cene e torte sbattute in prima pagina su quotidiani sportivi nazionali e non: perché i presidenti delle altre società sono tutti a far la fila fuori da Via Turati aspettando che l’ Imperatore Adriano gli porti via i giocatori migliori per un tozzo di pane, il tutto magistralmente orchestrato in comunella con Mino “il pizzaiolo” Raiola!
Ora, lungi da me criticare Galiani che resta molto probabilmente il miglior dirigente del calcio italiano, ma le sparate dell’ultimo anno non sembrano proprio farina del suo sacco: Fabregas era almeno 3 estati che il suo trasferimento a Barcellona era un tormentone, Juventus prima e Inter poi avevano provato già in estate a prendere Tevez con quella formula del prestito con diritto di riscatto, ma lo sceicco proprietario del Manchester City ha risposto sempre picche, perché mai avrebbe dovuto cambiare idea con Galiani? Perché il giocatore era fuori rosa? Certi giocatori o si pagano per quello che valgono, altrimenti si fanno solo figuracce e al momento per com’è messo il calcio italiano di quei giocatori lì se ne vedranno ben pochi.
Insomma Balotelli, Fabregas, Hamsik, Tevez e alla fin della fiera il Milan si ritrova con El Shaarawy, Nocerino, Aquilani (magari l’avesse preso l’ Inter, finalmente uno con i piedi buoni…) e Maxi Lopez! C’è proprio da star Allegri! Se poi si aggiunge a tutto questo che l’unico centrocampista di qualità che il Milan aveva in rosa (Pirlo) è andato in scadenza di contratto a parametro zero a rinforzare una diretta concorrente il voto al mercato del Milan è altro che 10!

AVEVATE PROPRIO RAGIONE, BISOGNAVA VENDERE IL PRINCIPE

19.01.2012 00:17

Il 22 maggio 2010 tutti ad osannare quello che a mia memoria calcistica è il più completo centravanti della storia della benaemata; intendiamoci Ronaldo e Ibrahimovic sono per tecnica e per quello ciò che hanno rappresentato nei loro momenti nerazzurri il massimo possibile, ma per completo io intendo che oltre a segnare fa anche giocare bene la squadra e per questo i due di cui sopra sono per loro indole troppo solista perché siano da me considerati come centravanti completi il 23 maggio dello stesso anno tutti a storcere il naso perché il suddetto campione è andato a bussare a casa Moratti per avere un aumento d’ingaggio a livello di quello fatto per il triplete: tempistica e modi sbagliati? Forse si ma all’Inter siamo abituati a queste cose (ricordate che c’è stato più di un giocatore ad andare a chiedere l’aumento il 6 maggio 2002…) e per questo non ci sarebbe da meravigliarsi. Il buon Massimo cosa ha fatto: ha rinnovato e prolungato a tutti i suoi generali tornati vittoriosi dalla campagna europea, cosa tra l’altro più che condivisibile, magari non per tutti ma in massima parte si. A novembre dello stesso anno poi alle prime difficoltà ecco che già si diceva: “ha sbagliato…si doveva venderlo…è finito…non farà mai più una stagione come la scorsa…ha avuto solo una stagione fortunata…” e via dicendo senza sapere che ha sempre viaggiato intorno ai 20/25 gol stagionali e che più che colpa sua sarebbe da chiedere spiegazioni al suo omonimo un po’ più grassottello che in Sud Africa gli ha preferito il figliol prodigo d’Argentina: il 38enne Martin Palermo. Non posso nascondere che la scorsa stagione e l’inizio di questa mettono in mostra tutto il peggio di un giocatore ma domenica sera ecco che finalmente ha avuto la sua rivincita (e con lui anch’io…): gol nel derby, 4 gol nelle ultime 3 partite e l’Inter che si riaffaccia sin dove gli compete! Signori, venitemi ancora a dire che era meglio se Moratti l’avesse venduto, poi vediamo se con Pazzini avremmo vinto il derby! Diego Alberto “il Prinçipe” Milito non solo non si discute a prescindere, ma non si vende MAI, in nessun caso!!!