Editoriale Gennaio 2005

31.01.2005 13:29

Primo mese dell’anno e primo editoriale per tirare le somme di queste iniziali partite: il nervosismo dovuto alla mancanza di condizione e alla voglia di strafare di alcuni nella prima partita hanno ben presto lasciato il campo da gioco di Carnate a prove sempre più intense e anche a tratti ben giocate dalle squadre. L’inevitabile assenza di portieri di ruolo incide e non poco sul risultato finale che premia, al momento, sempre la squadra che schiera il giocatore guantato (Mandelli e Ballan nella fattispecie), mentre nell’ultimo match l’assenza di questo fondamentale ruolo ha evidenziato le ingenuità difensive dei vari players. Un mese comunque positivo per il fatto delle poche rincorse dell’ultimo minuto alla rincorsa al numero legale di partecipanti, segno del rinnovato impegno dei vari partecipanti. Durerà questa voglia di giocare insieme o è stata solo l’astinenza forzata dal campo causata dal calendario che metteva le festività nei giorni del fine settimana? Il più costante secondo le valutazioni resta Delledonne, partito forte anche in fase realizzativa (5 gol in 2 partite) e poi smarritosi in posizioni più difensive, buona anche la qualità del gioco espresso da Capasso, sempre in gol e impostosi nell’ultimo match come capocannoniere (7 gol in 4 partite); non sorprendono le difficoltà di Gatto nel ritrovare il ritmo dopo i problemi al ginocchio, mentre ancora non trovano continuità le prestazioni di Avellino, sempre troppo legato ai suoi ricami e poco alla concretezza. Per il ruolo di portiere s’impone prepotentemente Ballan che infonde ai suoi compagni sicurezze eccessive e spesso deve fare gli straordinari per togliere ai suoi le castagne dal fuoco. La sorpresa è Mandelli che incide più come portiere che come regista di difesa. Un buon rendimento lo sfoggia anche il neo-titolare Langella che forse ispirato dal suo omonimo cagliaritano dispensa giocate deliziose e prestazioni sempre sopra la media. Un altro che sembrava destinato a migliori prove è Pedrali, bloccato nell’ultima partita da un infortunio (speriamo nulla di serio), ma troppo spesso confusionario e tatticamente indisciplinato; meglio di lui sembra il suo amico Ronchi che, forse per inesperienza o timore, si lascia troppo spesso trascinare dall’onda invece di cavalcarla. Diversi quelli che si sono affacciati per una sola volta sulle pagine del GdP, alcuni lasciando un segno ben distinto (Sterle, Maiza, Vincenzo e Sheva), altri confermando le tendenze dell’anno scorso: Nobile roccioso difensore che contribuisce onestamente al reddito della propria compagine e Comi che non riesce a trattenere la sua strapotenza fisica su un campo ridotto e si distrae parlando troppo con i compagni innervosendosi senza aiutare la squadra, trovando in Panceri una buona spalla in questi vicendevoli e insulsi rimproveri. La qualità espressa nel complesso si diceva è comunque buona, ma decisamente migliorabile in vista del torneo dove si dovrà vedere una concentrazione migliore in difesa e più cattiveria in attacco: il campo non è come quello di Holly & Benji, quindi appena si vede la porta si deve tirare. Meno nervosismo e meno chiacchiere non guasteranno in vista dell’obiettivo finale.